NO AL PONTE sul CANALE di MESSINA!
In questo Report ricostruiamo la secolare storia di una Idea spettacolare (e sbagliata)- sintetizzando un Lavoro lungo 40 anni: è la nostra “Due Dilingence” divulgativa sulla “Questione Ponte”: chi avrà la pazienza di leggerla comprenderà le ragioni di un “NO PONTE!” ANTICOLONIALISTA ed ECOSOCIALE: Alleato, ma diverso dagli altri.
Regolare e ciclico –su un Tempo secolare- ritorna sulla scena dello Spettacolo coloniale di Sicily Park il Totem del Ponte dei Miracoli: una “GRANDE OPERA” che -nell’Epoca del volo aereo a costo d’autobus e delle meganavi che muovono il 90% del commercio mondiale- appare “concettualmente” ottocentesca e “sansimoniana”. Un ABBAGLIO spettacolare!
Il “PONTE” è la secolare “GRANDE OPERA” dello SPETTACOLO COLONIALE: un’arma di distrazione di massa; un EcoMostro “prometeico” che sfida le SCIENZE della TERRA sullo “STRETTO NECESSARIO”; un simulacro che incarna un’illusoria promessa di “Benessere” all’interno di un organismo sociale interamente sottomesso: il Popolo dei Sonnambuli nel magico mondo di Sicily Park.
Del “Ponte” vennero stampate, negli anni Sessanta, anche le cartoline postali: “lo Spettacolo è il Kapitale a un tal grado di accumulazione da divenire immagine” (G.Debord). E il Destino dei Siciliani –nell’Epoca dell’Imperialismo- scivola telecomandato sul Piano inclinato del Kapitale e del suo “ciclo riarmista”. E piovono Miliardi su Sicily Park: si stanno moltiplicando come i pani e i pesci…50,80,100: ma per Chi e per Cosa?.
Il Ponte dei Miracoli se lo incassa il Kapitale del Nord, coi soldi dei Siciliani (e dei Calabresi): accade nell’incompresa Dialettica geo-storica dell’Insularità strategica.
Altro che “costi dell’insularità periferica”: facciamo i conti coi secolari COSTI del COLONIALISMO italiano e multinazionale e col parassitismo inetto di una BORGHESIA SICILIANA “mercenaria e incapace di conquiste spettacolari” (Fanon).
Né può esser altro: la Sicilia italiana è una secolare formazione storico-sociale di tipo neocoloniale: cancellata è la sua STORIA reale. Ora tocca alla sua GEOGRAFIA reale: psico-storia e psico-geografia inscenano un Tempo e uno Spazio neocoloniali.
E’ su queste macerie psicosociali che dobbiamo camminare: nel Secolo XXI, la nostra “Patria che abitiamo nel Tempo”. Quel Tempo che i nostri dominatori di turno conoscono meglio di noi. Per questo perdiamo nello Spazio, solo per questo.
Un sofisticato Spettacolo coloniale incatena e ipnotizza milioni di Siciliani facendone Sonnambuli: è un Flagello secolare, una Bestia che appare ormai imbattibile.
Ma comunque sia, “vedi, Ndrja carissimo, quel Flagello là, non è che possiamo stare qua a guardarcelo e vedere che fa… Se lo lasciamo fare, ci ritroveremo che non avremo più niente da farci… Vogliamo rinunciare al nostro modo di vivere?.
Eppoi, anche a tentarci, per simbolo, ci servirà lo stesso: il solo fatto di tentarci, gli scalerà agli occhi nostri l’immortalità…
Che succede a volte nelle tempeste?.
Succede che la chiumma si dichiara vinta, tutti piegano il collo e aspettano l’ondata che li annegherà…
Ma se non era scritto che ne uscissimo, si scriva se non altro che ci ribellammo”. (STEFANO D’ARRIGO,“HORCYNUS ORCA”)
@ 5 Gennaio 2025. La Comunità TerraeLiberAzione