GLORIA ETERNA A MUAMMAR GHEDDAFI, Profeta dell’Umanità e ultimo “Re dell’Africa”!
A 13 anni dal GolpeGuerra imperialista che ha riportato l’Africa e il Mediterraneo indietro di un Secolo, rendiamo Onore a Muammar Gheddafi.
Ricordiamo che l’italietta imperialista stracciona, traditrice e criminale, vi partecipò agli ordini del presidente Napolitano, del ministro della “difesa” IGNAZIO LA RUSSA e col voto della ministrella GIORGIA MELONI. E col sostegno di Tutti. Chiaro?.
Altro che “Piano Mattei per l’Africa”. Il Piano per Salvare l’Africa c’era già. Inclusa la MONETA AFRICANA di SVILUPPO: coniata da GHEDDAFI e MANDELA &C.
Tutto ci potete togliere, ma non la VERITA’. Ve la sputeremo in faccia fin quando avremo saliva per disinfettarvi!.
GLORIA ETERNA A MUAMMAR GHEDDAFI, Profeta dell’Umanità e ultimo “Re dell’Africa”!.
La Comunità TerraeLiberAzione.
Muammar Gheddafi fu ucciso perché pensava che l’Africa era matura per sfuggire alla povertà coi propri mezzi, svolgendo il proprio ruolo nella governance globale.
Ecco in 10 punti perché Gheddafi doveva morire:
1)- Il primo satellite africano RASCOM-1
Fu la Libia di Gheddafi ad offrire la prima vera rivoluzione in Africa dei tempi moderni: assicurando la copertura universale del continente per telefonia, televisione, radio e molte altre applicazioni come telemedicina e istruzione a distanza; per la prima volta, una connessione a basso costo diventava disponibile nel continente, anche nelle zone rurali, con il sistema del ponte radio WMAX.
La storia inizia nel 1992, quando 45 Paesi africani crearono la società RASCOM per avere un satellite africano e ridurre i costi di comunicazione nel continente.
Le chiamate da e verso l’Africa allora avevano le tariffe più costose del mondo, perché c’era una tassa di 500 milioni di dollari che l’Europa incassava ogni anno dalle conversazioni telefoniche, anche all’interno dei Paesi africani, per il transito dei satelliti europei come Intelsat.
Il satellite africano costava solo 400 milioni da pagare una sola volta, senza mai più pagare 500 milioni di affitto all’anno. Quale banchiere non finanzierebbe un progetto del genere, ma l’equazione più difficile fu: come lo schiavo si sbarazza dello sfruttamento servile dal padrone se cerca aiuto da quest’ultimo per raggiungere questo obiettivo? Così, Banca mondiale, Fondo monetario internazionale, Stati Uniti, Unione europea ingannarono questi Paesi per 14 anni.
Nel 2006, Gheddafi pose fine all’inutile agonia dell’elemosina dai presunti benefattori occidentali che praticano prestiti a tassi usurari; la Guida libica mise sul tavolo 300 milioni di dollari, la Banca di Sviluppo africana 50 milioni, la Banca per lo Sviluppo dell’Africa occidentale 27 milioni, così l’Africa dal 26 dicembre 2007 ebbe il suo primo satellite per telecomunicazioni della storia.
2) – Base monetaria dell’Africa, Banca centrale africana, Banca di investimenti africana
I 30 miliardi di dollari sequestrati da Obama appartengono alla Banca centrale libica, previsti dalla Libia per la creazione della federazione africana attraverso tre progetti faro:
3) – Banca di investimenti africana a Sirte, in Libia e creazione nel 2011 del Fondo monetario africano con capitale di 42 miliardi di dollari a Yaounde.
4) – Banca centrale africana ad Abuja, in Nigeria, la cui prima emissione monetaria africana significava la fine del franco CFA attraverso cui Parigi domina alcuni Paesi africani da 50 anni.
5) – E’ comprensibile dunque ancora una volta la rabbia di Parigi contro Gheddafi. Il Fondo monetario africano doveva sostituire eventualmente tutte le attività sul suolo africano con cui il Fondo monetario internazionale, con solo 25 miliardi di dollari di capitale, ha saputo piegare un intero continente con privatizzazioni discutibili, obbligando i Paesi africani a passare dai monopoli pubblici a quelli privati. Sono gli stessi Paesi occidentali che chiesero di divenire membri del Fondo monetario africano e, unanimemente, il 16-17 dicembre 2010 a Yaounde gli africani respinsero tali lussuriosi, decidendo che solo i Paesi africani fossero membri del FMA.
I cinque fattori che motivarono Nicolas Sarkozy a combattere la guerra contro la Libia, secondo David Ignatius del Washington Post, “Blumenthal ricevette le informazioni sulla Libia da un ex-agente della CIA:
6) – Desiderio di una maggiore quota di petrolio libico;
7) – Aumentare l’influenza francese in Nord Africa;
8) – Migliorare la situazione politica interna in Francia;
9) – Offrire all’esercito francese la possibilità di ripristinare la sua posizione nel mondo;
10) – Rispondere alle preoccupazioni dei suoi consiglieri sui piani a lungo termine di Gheddafi per soppiantare la Francia come potenza dominante in Africa occidentale”.
Su quest’ultimo punto, rileviamo l’esistenza del profetico “Tesoro di Gheddafi”, 143 tonnellate d’oro e quasi altrettanto di argento, trasferite da Tripoli a Sabha nel sud della Libia, una quindicina di giorni dopo l’avvio dell’operazione militare. “Quest’oro fu accumulato allo scopo di creare una valuta panafricana supportata dal dinaro d’oro libico. Questo piano doveva fornire ai Paesi africani francofoni l’alternativa al franco CFA“. (cfr. PanAfrican-20-5-2016)
La Comunità TerraeLiberAzione.
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