“DICHIARAZIONE di GUERRA” contro la Regione Siciliana.
Il movimento internazionalista “TerraeLiberAzione” dichiara “Guerra” alla Regione Siciliana: in Difesa della LEGALITA’ SICILIANA per l’ECOLOGIA SOCIALE.
Oggi 1 Ottobre 2024… l’abbiamo presentata, per cominciare, al Procuratore della Repubblica di Catania.
Chi vuole sostenerci ci scriva a edizioniterraeliberazione@gmail.com
No perditempo. No parassiti politicanti. E questa Campagna ha un costo: inviare contributi al nostro povero conto bancario:
ISTITUTO MEDITERRANEO PER LA DEMOCRAZIA DIRETTA –“TERRAELIBERAZIONE”
IBAN IT51 U030 3216 9030 1000 0003 162
– BACRIT 21479
Al PROCURATORE della REPUBBLICA
presso il TRIBUNALE di CATANIA
DENUNCIA-QUERELA
Il sottoscritto: Mario Sebastiano Di Mauro (omissis)– in qualità di rappresentante legale del movimento TerraeLiberAzione.
PREMESSO CHE,
L’Assemblea Regionale Siciliana, il 29 Luglio del 2021, ha approvato all’unanimità la Legge N. 21 sull’Agroecologia: Disposizioni in materia di agroecologia, di tutela della biodiversità e dei prodotti agricoli siciliani e di innovazione tecnologica in agricoltura. Norme in materia di concessioni demaniali marittime. (GU 3a Serie Speciale – Regioni n.10 del 12-03-2022).
Il percorso legislativo, che culminò nell’approvazione della suddetta e “profetica” Legge siciliana per l’AgroEcologia, prese avvio “dal basso”, nel 2019, attivato da un Coordinamento di movimenti e associazioni –tra cui “TerraeLiberAzione”. Sostenuto strada facendo da diversi parlamentari regionali si concluse il 29 Luglio 2021, con l’approvazione in Aula: all’unanimità!.
Il gruppo di Agroecologia e Agricoltura Biologica del Dipartimento Agricoltura del competente Assessorato della Regione, con la collaborazione del Coordinamento Agroecologia, ne redasse i decreti attuativi, che ancora, dopo oltre 3 anni, non sono, inspiegabilmente, emanati.
E’ stata scritta una pagina ingloriosa nella Storia mondiale dei Parlamenti: di Leggi disapplicate a posteriori ve ne è ad abundantiam, ma non ce ne risultano –ab memoriam– a immotivata disapplicazione preventiva, nell’indifferenza generale.
CONSIDERATO CHE,
la Legge già menzionata, riconosce il valore di un modello agricolo rispettoso degli ecosistemi, e mette in atto una vera e propria riconversione economica e sociale del sistema.
Per comprendere questa affermazione dobbiamo entrare nello specifico della legge ed in particolar modo dell’art. 7 della stessa. L’art. 7 dà le indicazioni per divenire “azienda agroecologica”.
Il primo presupposto, secondo quanto stabilito dal comma 2, è che queste aziende si impegnino, con un sistema di verifica molto semplice (e che verrà precisato con decreto) ad utilizzare solo prodotti consentiti in Agricoltura biologica. Questo consente, intanto, una prima azione di salvaguardia degli ecosistemi fortemente “violentati” dall’uso sistematico di prodotti di sintesi (su tutti diserbanti e insetticidi).
Il secondo presupposto, come stabilito dal comma 3, è che le aziende introducano (con programmata gradualità) superfici arboree, specie e razze autoctone e flora spontanea per incrementare la biodiversità e la resilienza di ecosistemi opera di geostorica Insularità: una risorsa storico-naturale e geostrategica: altro che “handicap”!.
Ricordiamo qui che il tasso di Biodiversità è uno dei fattori di Salute della produttività primaria dei sistemi agricoli, con evidenti ripercussioni anche sull’incremento delle singole rese unitarie e dei sistemi qualitativi alimentari.
Il terzo presupposto, come stabilito dal comma 5, è che, per ottenere ulteriori premialità nel prossimo PSR, queste aziende possono adottare una serie di accorgimenti per raggiungere vari obiettivi nell’ottica di una maggiore efficienza energetica ed ecologica.
Nello specifico le aziende agroecologiche possono raggiungere uno o più dei seguenti obiettivi:
a) la produzione aziendale di energie rinnovabili;
b) il risparmio di risorse idriche;
c) l’adozione di sistemi per il recupero e riuso delle acque reflue e piovane;
d) l’adozione di sistemi di smaltimento e trattamento dei reflui non inquinanti come la fitodepurazione;
e) l’utilizzo di filiere corte, gruppi di acquisto solidale, contratti di vendita diretti agricoltore-consumatori, contratti di rete, accordi di filiera, microstrutture di distribuzione e di raccordo tra produzione e acquisto e ristorazione collettiva che usi prodotti agricoli e loro lavorati riconducibili ai sistemi di produzione agroecologica;
f) la trasformazione in compost di qualità delle proprie produzioni e dei cicli produttivi aziendali.
Annotiamo che a dicembre 2022 la Commissione europea ha intanto approvato il Piano Strategico della PAC (PSP) della Repubblica italiana, per la programmazione 2023-2027.
RITENUTO CHE,
Una proiezione razionale sugli effetti concreti della Legge siciliana, ci fa ipotizzare che in un decennio almeno il 10% delle aziende agricole assumerebbe l’impegno di convertirsi in Agroecologica.
Si comprende come la semplice adesione del 10% delle aziende agricole al sistema implementato dalla L.R. 21/2021 rappresenti uno scenario di spettacolari ed esemplari ricadute in termini di autonomia produttiva, di redditività delle aziende agricole e autentica Sovranità alimentare.
A questo bisogna poi aggiungere i vantaggi ottenibili con il raggiungimento degli altri obiettivi di cui al comma 5), non ultima la possibilità della lettera e): l’utilizzo di filiere corte, gruppi di acquisto solidale, contratti di vendita diretti agricoltore-consumatori, contratti di rete, accordi di filiera, microstrutture di distribuzione e di raccordo tra produzione ed acquisto e ristorazione collettiva che valorizzi prodotti agricoli e loro lavorati riconducibili ai sistemi di produzione agroecologica.
Siamo, ovviamente, di fronte al tentativo profetico e pedagogico di un Grande Cambiamento nei paradigmi produttivi, di consumo e di essere della nostra Sicilia. E della nostra Civiltà. L’Agroecologia integrale –sintesi di Tradizione e Innovazione- è un vettore di una Scienza-Programma: l’Ecologia Sociale 5.0.
RITENUTO ALTRESÌ,
-che la Sicilia, pure essendo stata la prima Regione della Repubblica a dotarsi di una legge sull’Agroecologia, in linea con le disposizioni Comunitarie, oggi la norma non trova attuazione, in quanto “incomprensibilmente” i Decreti attuativi non sono stati emanati. Annichilendo ciò che resta dell’Autonomia Siciliana: nell’indifferenza generale.
-che l’Agroecologia, contrastata da Poteri globali che dominano il Ciclo del Cibo, è un Metodo cruciale per la realizzazione di un autentico Green Deal, anche al di là delle tormentate strategie Farm to Fork dell’UE.
-che l’Agroecologia rientra a pieno titolo e comunque nella nuova Politica Agricola Comune 2023-2027 per promuovere pratiche sostenibili in agricoltura ed è uno strumento essenziale per la ricerca e l’innovazione nei settori agro-alimentari, con particolare riferimento all’adattamento e alla mitigazione dei mutamenti climatici e alla tutela della biodiversità.
CONSIDERATO ALTRESÌ,
Tra le peculiarità di questa legge è previsto all’art.8, la possibilità per le aziende agroecologiche, o che si convertono a questo sistema produttivo e che rispettino una serie di requisiti, di beneficiare di premialità nell’ambito delle risorse del PSR.
Oggi, nei recenti bandi emanati nel quadro del PSP 2023-2027, non si menziona questa premialità, vanificando in tal modo il lavoro svolto da quanti hanno collaborato alla stesura della Legge in oggetto, e danneggiando la nostra Terra, data l’importante finalità della norma: la tutela della Salute umana, dell’ambiente naturale, della biodiversità, degli ecosistemi e delle attività agricole; il contrasto alla desertificazione, al degrado idrogeologico e agli incendi; la tutela dei prodotti agricoli siciliani e di tutta la filiera correlata; un efficiente Servizio di controlli e verifiche del settore agroalimentare e l’Organizzazione funzionale a una effettiva distribuzione dei prodotti a prezzi accessibili alla Famiglia proletaria e alle auspicabili Mense scolastiche.
Da considerare, dunque, oltre all’ipotesi di vulnus Costituzionale; al noi evidente danno erariale determinato dai “costi di produzione” della Legge stessa; anche i danni economici ed ecosistemici determinati dalla sua “disapplicazione preventiva”, in quanto tutti i previsti vantaggi derivanti dall’approvazione della Legge non sono stati posti in essere a discapito del Paesaggio agrario, della Natura e del Bene comune: in tutte le bioregioni dell’EcoNazione siciliana. Che presupponiamo tutelati dalla Costituzione della nostra Repubblica (Art.9) “anche nell’interesse delle future generazioni”.
Per tutto quanto sopra esposto e motivato, e scusandoci per l’irritualità di alcune valutazioni,
CHIEDIAMO FIDUCIOSI
Che l’Ecc.ma Procura della Repubblica adita Voglia disporre gli opportuni accertamenti in ordine ai fatti così come esposti in narrativa, valutando gli eventuali profili di illiceità penale degli stessi e, nel caso, individuare i soggetti responsabili al fine di procedere nei loro confronti.
Chiediamo, altresì, di essere avvisati in caso di richiesta di archiviazione e/o di richiesta di proroga del termine di durata delle indagini preliminari, riservandoci la costituzione di parte civile nel processo e, in quella sede, la richiesta del risarcimento di tutti i danni conseguenti sin qui narrati, che utilizzeremo per lo sviluppo della Visione e delle Pratiche eco-sociali in Sicilia: a partire dalla Tutela del Lavoro delle Api: “anche nell’interesse delle future generazioni”.
Catania, 1/10/2024.
Mario Sebastiano Di Mauro.