CACCIA GROSSA alle MINIERE per la “TRANSIZIONE VERDE”
Afriche, regione dei Grandi Laghi. A Kigali (Ruanda) il 19 febbraio 2024 viene firmato un “accordo di partenariato UE- Ruanda: per favorire lo sviluppo di catene di valore durature e resilienti per le materie prime critiche”. Cioè minerali per la “Transizione Verde” UE: tantalio, tungsteno, niobio, litio e “terre rare”.
Sia chiaro: è “normale amministrazione” del Kapitalismus europeo, la matrice secolare del Modello: e non ci sorprende la certezza -proclamata da geologi minerari e da movimenti anticolonialisti del Congo- che nel sottosuolo del piccolo Ruanda (26.000 km²- quanto la Sicilia, ma senza mare) di quei rari minerali non c’è quasi nulla: in realtà il Ruanda è “addestrato” e agisce militarmente per euro-procura rapinando territori e massacrando comunità nell’est della Repubblica Democratica del Congo. Ed è una modalità nota fin dal 1996 -(guerra civile e “pulizie etniche” che devastarono la regione dei Laghi)- una modalità oggi operativa con la falsa flag denominata M23 . Nel caos pare sia stata innestata anche una banda col marchio ISIS: altra nebbia in questo cuore di tenebra dell’imperialismo europeo i cui vecchi attori -inglesi e belgi- hanno fatto scuola.
L’Accordo UE-Ruanda, applicativo del Critical Raw Materials Act UE (2023), è inquadrato nel Global Gateway che prevede “300 miliardi di investimenti nei paesi in via di sviluppo… per sfruttare le risorse necessarie al mercato europeo creandovi le infrastrutture necessarie”. L’UE ha “scoperto” che dipende dalla Cina per il 98% del suo consumo di terre rare, per il 97% della fornitura di litio e per il 93% della fornitura di magnesio ecc. Colpa di un miliardo e mezzo di Cinesi, ovviamente!.
Nelle molte Afriche il cuore di tenebra europeo ha esperienza secolare: ora è caccia grossa alle miniere nelle nebbie greenwashing della “Transizione Verde: per salvare il pianeta, per la giustizia climatica…”.
Va detto che in Ruanda è in corso un tentativo di “modernizzazione dall’alto”, guidato dal popolarissimo presidente Kagame: la “stabilità sociale” è una condizione funzionale in un’area devastata, alla fine del Novecento, da guerre civili e “pulizie etniche” alimentate da interessi esterni, nella Contesa neocoloniale. Ne riparliamo. Le Afriche sono molte, “non si finisce mai di contarle”. E vanno conosciute: tutte.
Quanto all’ipocrisia neocoloniale eco-capitalistica, TerraeLiberAzione l’ha intravista 40 anni fa. La nostra Ecologia Sociale, che subisce furti di linguaggio e inevitabile ostilità sistemica, è nemica mortale dei loro “Green Deal”.
E ora si riapre anche il “fronte interno”. Avanti, talpe!. Litio per la Patria!.
Anche nell’italietta sismica e vulcanica, il paese delle frane, dei dissesti idrogeologici, delle alluvioni amplificate da cemento&asfalto; il “Belpaese” dell’immenso e fragile patrimonio artistico e paesaggistico; il “Bordello” dell’avvelenamento legalizzato delle campagne con tanto di schiavismo negriero -come se non ci fosse di meglio da Fare – vien lanciata la caccia grossa alle irrisorie “materie prime critiche” per la Transizione Green Deal “tricolorata”.
Avanti, talpe!.
Roma, 20 giugno 2024. Il Consiglio dei ministri italiano ha appena approvato un decreto legge a caccia di cobalto, rame, litio, magnesio, grafite, nichel, silicio, tungsteno, titanio… (34 le «materie critiche per promuovere la transizione digitale e verde»).
Il sottosuolo italiano sarà ristudiato entro un annetto in applicazione del “Programma di esplorazione nazionale dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra)” e poi… messo all’asta per le concessioni di sfruttamento minerario privato in cambio di un 5% – 7% di royalty ripartito tra Stato e Regioni (come già avviene per petrolio e gas). Tutto è sacrificabile sugli altari del Dio Profitto. Ben altro è la “sicurezza energetica”!.
Annotiamo, infine, che Il 17 Giugno 2024 è stata approvata, a sorpresa, la Nature Restoration Law UE, la legge che punta a imporre agli stati membri di stabilire e attuare misure per ripristinare almeno il 20% delle aree terrestri e marine dell’Ue entro il 2030: è passata “a sorpresa” durante la riunione del Consiglio d’Europa in Lussemburgo.
Questa legge è una “foglia di fico”, facilmente aggirabile, “tra mari e monti”: ma l’italietta dell’AgroFarma e della Caccia grossa alle Miniere, ha votato contro: non si sa mai!.
E’ l’italietta di Colombo che scoprì le Indie con le “carte” di Galileo: due patrioti del “Risorgimento” al tempo di “Faccetta nera”, quando “Mussolini fece anche cose buone”, soprattutto in Africa: sterminando intere popolazioni coi gas di iprite.
@ 4/7/2024. TerraeLiberAzione.