A.A.A. – ISOLA DESERTA OFFRESI
Se mi bocci 10 progetti idrici su 30, e mi spieghi il perché, ti posso capire. Se mi bocci 30 progetti su 30 il problema non è solo o tanto nei “progetti”, ma in una Malastoria che cominciò nel 1860. Una Storia lunga, che va conosciuta nella sua Realtà: senza facili “tifoserie”.
A che gioco si stia giocando –nei Palazzi romani a trazione toscopadana- sulla interessata e stramiliardaria Donazione tedesca “salva-italietta” –avendo studiato per decenni le faglie secolari della vicenda europea- lo sappiamo benino.
A che gioco si stia giocando sulla Ripartizione delle risorse “UE-PNRR”, nelle nebbie della Miseria politica di questa italietta “incompiuta”, lo sappiamo bene.
A che gioco si stia giocando nell’Opra dei Pupi di questa sicilietta italienata, lo sappiamo benissimo.
Intanto, alla “Regione Fallita” stanno regalando un alibi perfetto. In realtà l’inefficienza burocratica organizzata (e perfino la precarietà cartografica!) è la sintesi di un fallimento storico. Quanto ai 23 criteri di valutazione progettuale, tra siccità e aridità, sarebbero perfino discutibili, ma da chi?. Parliamo di quella Regione e di quei “Consorzi” che hanno svenduto le Acque siciliane a multinazionali dell’imperialismo italiano ed europeo: svendute!.
L’Isola del Tesoro è incatenata a un destino di Terra di Rapina. L’Isola del Tesoro è ridotta a Isola dei Miserabili, svuotata di intere Generazioni Intelligenti da una secolare C.E.M.: Coercive Engineered Migration: una selezione genetica al contrario.
Ora –al Tempo della pandemia secolare e del suo “salvifico” Recovery digital-green – vanno in scena film del tipo “A.A.A. Isola soleggiata e desertificata offresi”.
Ci mancano solo i negozi di valigie con bonus sconto sul “biglietto di solandata”.
Saluti da Sicily Park,
Mario Di Mauro – portavoce della Comunità TerraeLiberAzione.
www.terraeliberazione.net
Terra&Acqua
(nostro intervento uscito sul quotidiano LA SICILIA la scorsa primavera)
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Nei secoli dei secoli la Terra siciliana è sempre stata dominata da chi ne controllava le Acque.
La faccio breve: gli attuali “Consorzi di Bonifica” -enti pubblici di diritto privato, commissariati dalla Regione Fallita- sono implosi e vegetano nell’impotenza. Le reti idriche sono fatiscenti, un colabrodo, una vergogna.
Le “bollette” recapitate alle aziende agricole hanno superato la soglia della demenza.
E’ necessaria una ri-evoluzione radicale del Paesaggio agrario siciliano -prima che il latifondo tecno-parassitario e coloniale del Desert Tech fotovoltaico-eolico ecc. si mangi tutto.
Ed è necessario che all’ARS -il più antico e demenziale parlamento del Mondo- vada in discussione la “Riforma dei Consorzi di Bonifica”, e si decida cosa farsene. Non sarebbe male azzerare tutto, e ricominciare bene: da zero.
Mezzo secolo di mala gestio merita di finire in una bad company (“impresa cattiva”): una società che non ha più liquidità per poter sopravvivere nelle sue funzioni e che viene utilizzata per poterle far assorbire le attività “sofferenti” e, contemporaneamente, far confluire le attività proficue nella società parallela detta good company (“impresa buona”).
E che non si buttino soldi per dighe folli: vedi Cesarò, un altro Vajont?. Si rifanno le reti irrigue e la messa in sicurezza e rigenerazione dei territori. E basta.
Parliamo di quella Regione e di quei “Consorzi” che hanno svenduto le Acque siciliane a multinazionali dell’imperialismo italiano ed europeo: svendute!.
Quanto alle “bollette” demenziali, che tormentano i nostri agricoltori: si brucia tutto.
Si può Fare, e subito!.
Nei secoli dei secoli la Terra siciliana è sempre stata dominata da chi ne controllava le Acque. Il sicilidiota non lo può capire: vive in sicilystan a sua insaputa. Ma chi lo capisce ha un Dovere verso questa Terra Sacra e…stuprata.
mariodimauro-portavoce comunità TERRAELIBERAZIONE