Estate 2024. I Fatti del Giorno –nelle nostre Cronache della Via della Seta al tempo della schizofrenia n-europea: e riappare anche SICILY PARK.

Nel dicembre 2023, il governo italiano (Meloni) –su ordine di Washington- comunicava ufficialmente alla Cina la sua uscita dalla Via della Seta (accordo firmato nel 2019 dal governo Conte: unico del G7 ad aderirvi).

La “Belt ad Road Initiative”, lanciata da Pekin nel 2013, è l’unico vettore di sviluppo socio-economico operativo nel Sistema Mondo. “Espansionismo”?. E allora?. Cosa dovrebbero fare: restarsene in chiusura autarchica per altri 5 secoli?. La Storia cammina: l’italietta aveva imboccato una Via 4.0 e si ritrova, ora, su una trazzera a chiedere “elemosina strategica”. A Pekin lo sanno: “paese importante, ma inaffidabile: è una colonia amerikana”.

Ricordiamo che da Washington –già 15 anni fa- imposero il loro “No!” alla futura Via della Seta e a qualunque investimento strategico cinese in Sicily Park –la Region 1 con capitale geopolitica a Sigonella City. “In Sicily si fa il MUOS, altro che Via della Seta!”.

Estate 2024. I Fatti del Giorno –nelle nostre Cronache della Via della Seta al tempo della schizofrenia n-europea: e riappare anche SICILY PARK..

1-I media europei comunicano: “La Ue impone nuovi dazi sull’auto elettrica cinese del 38,1%”. “Berlino e Pechino: Rischio guerra commerciale”. La motivazione?. E’ la solita: le industrie cinesi ricevano sussidi statali.

Intanto, la Commissione europea –nel quadro del suo Chips Act- ha appena autorizzato un pacchetto di “aiuti di stato” da 8,1 miliardi di euro per la produzione di semiconduttori “Made in Europe”. A partire da StMicroelectronics a Catania e in Savoia. Ma è solo l’inizio: il trentennale ciclo neoliberista imposto dall’Occidente decadente si è esaurito: anche perché il mix pianificato “pubblico-privato” del modello capitalistico cinese ha vinto. Chiaro?.

2- Alcuni media italiani comunicano: “Auto elettriche, la Cina punta su Catania: pronto investimento di ben 38 milioni di euro. L’interesse principale è quello della Nio del magnate William Li Bin. Il Ministero di Adolfo Urso ha avviato dialoghi anche con altre case cinesi…”.

Commentiamo divertiti:
a) La sfida anticinese?. Ma se dall’UE vanno a Pekino –in ordine sparso- col piattino dell’elemosina in mano: a caccia di investimenti!?.

b) Ricordiamo che una normale FAB “verticale” nell’automotive elettrica necessita di un investimento di 4-6 MILIARDI. “Etna Valley: ben 38 milioni…” – Danno i numeri: come sempre. La stessa componentistica mobilita volumi finanziari per centinaia di milioni. Comunque confondono milioni e miliardi, cazzi e mazzi. Con 38 milioncini , a stento, ci “bonifichi” l’area necessaria del Pantano d’Arci: nell’Etna Valley. Punto.

E’ bene sapere che:
a) NIO – quotata in borsa a New York, Hong Kong e Singapore- venne fondata da William Li nel 2014 a Shanghai. In appena 10 anni è già “un secolo avanti”: è sua la spettacolare hypercar EP9 da 1300 cavalli … ma soprattutto il brevetto del pacco batteria sganciabile (battery swap) per le utilitarie: hanno risolto “8 problemi” con un colpo di genio. Comunque, già oggi, un’auto NIO si ricarica in pochi minuti.

b) In NIO cooperano in pianificazione strategica orientata dal Partito-Guida, altri giganti del Dragone: Lenovo, Tencent, Baidu… ma anche la Temasek (società d’investimenti di proprietà del governo di Singapore) e la brillante Sequoia Capital, società californiana di venture capital specializzata nell’high-tech: c’è tanta Sequoia dietro il miracolo della Silicon Valley: per informazioni rivolgersi a Apple, Google, Cisco, PayPal, YouTube ecc. I loro flussi finanziari si misurano in centinaia di Miliardi. Gli investimenti produttivi specifici in svariati Miliardi.

Torniamo alle news tricolorate: “Auto elettriche, la Cina punta su Catania: pronto investimento di ben 38 milioni di euro”. C’è un problema: di zeri. Comunque… il cruciale battery swap di NIO in UE è già cantierato: in Ungheria, nell’ambito di una mega piattaforma “verticale” dell’auto elettrica cinese. E c’è molto altro su quella Via della Seta europea che l’UE a trazione atlantista sta sabotando. La Storia può essere “rallentata”, ma non si ferma, magari sabotando la “standardizzazione delle batterie” in UE!. In Cina la stanno realizzando: era nel Piano Quinquennale. Mentre la Cina lavorava con lungimiranza su questo e altro, l’italietta dei Palazzi continuava a rifornire di miliardi sistemici gli zombi dell’ex-MaFIAT!. Altro che “liberismo”!. Punto.

@28/7/2024. Istituto TerraeLiberAzione.