NO al DUCISMO del PREMIERATO e alla SECESSIONE dei RICCHI!

SI a una REPUBBLICA FEDERALE delle AUTONOMIE ECO-SOLIDALI!

NO all’ossessione unitarista tricolorata e a queste Autonomie differenziate!.

Nel secolare Spettacolo dell’italietta risorgimentata, torna in scena la tragicommedia della SECESSIONE dei RICCHI (barattata col DUCISMO del PREMIERATO).

Improvvisati “grandi statisti” vorrebbero risolvere la crisi storica irrimediabile dell’attuale Stato-Nazione italiano, prigioniero di squilibri secolari, di un Debitone impagabile e dei “vincoli internazionali” che esso impone.

Il ducismo del premierato e la secessione dei ricchi non risolveranno la Questione italiana, ma –“in compenso”- avveleneranno il “discorso pubblico” più di quanto non lo sia già.

Data storica. Roma, 19/6/2024. Con 172 voti favorevoli, 99 contrari… la Camera ha approvato il Disegno di Legge 615, noto come «ddl Calderoli sulle Autonomie differenziate».

La “Legge Calderoli”, in realtà, è “solo” una Legge Quadro attuativa dell’Art.116 della Costituzione che venne introdotto nel 2001 con la riforma del Titolo V.

Le Autonomie differenziate definite dalla Legge Calderoli grossomodo ricalcano -modernizzandolo- il fallimentare Statuto di Autonomia Speciale che istituì nel 1946 la Regione Siciliana: tra le materie di competenza, oltre alle “relazioni internazionali”, vi si aggiungono la digitalizzazione e i rapporti con l’UE, che nel 1946 non stavano neanche nel cervello di Giove. (…)

La Legge Calderoli -de jure- non ha alcun impatto diretto sulle Autonomie speciali storiche e ribadisce “l’applicazione dell’articolo 10 della legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, per le Regioni a Statuto speciale…, consentendo loro di concludere intese con lo Stato per acquisire nuove competenze” (Nel caso siciliano: nuove competenze? ma a chi? e per farsene cosa?). De facto, invece, le minori entrate IRPEF nelle casse centrali dello Stato ridurranno le risorse distribuibili in modalità di riequilibrio territoriale: senza distinzioni di “nobiltà statutarie”.


Che l’Iniziativa nell’attuazione della Riforma costituzionale del 2001 -in sé giusta- sia stata lasciata per un quarto di secolo nelle mani della Lega è un crimine politico commesso dagli “Altri”, in particolare da un ceto politico SUDicio ignorante e mercenario, legittimato dal voto di grandi disgregazioni sociali ormai prive di identità autentiche: riserve indiane di una Terronia perduta a sé stessa e in larga parte incapace di produrre altro che lamentazioni ed “espulsione” dei suoi Figli migliori.

Ora si aggrapperanno al tricolore dell’”ossessione unitarista”: lo avevamo previsto in un documento di TerraeLiberAzione nel gennaio 1990!. Scripta manent.

Da 40 anni -ignorati o insultati da destra a manca- ripetiamo che il “1860+” risorgimentato va sottoposto a una onesta decostruzione critica. Un’Italia squilibrata e disuguale non si è formata dal nulla, magari per tare genetiche del “Sud” e superiorità razziale del “Nord”!.

Qualcosa è andato storto, lo vedrebbero anche i ciechi: ma qui si nega l’evidenza. Dirsi la Verità, capire la Malattia, è la condizione necessaria a trovare una Cura. Serenamente.

Nord e Sud si configurano del tutto come due formazioni economico-sociali storicamente determinate e distinte. Due “nazioni”, a sviluppo diseguale e combinato, su un impianto di tipo neocoloniale. Sorvoliamo sulle specificità territoriali: la Sicilia, la Sardegna…ma anche il Veneto. Ne riparliamo.

Con la “Secessione dei Ricchi” -che è una forzante dello squilibrio- non si risolverà alcun problema: neanche al Nord: viene solo costituzionalizzata la Frattura, lo Squilibrio strutturale con le sue disparità multidimensionali. E in realtà -e va detto- si tratta di un Nord in difficoltà, che resta in piedi grazie al suo motore sociale multietnico e popolato anche da milioni di Terroni che vi producono ricchezza: io incluso. R gli squilibri e le diseguaglianze del Nord non le risolvi con la Secessione dei Ricchi: tutt’altro!.

Prima di entrare nel dettaglio -LEP e “spesa storica” in primis- attendiamo la pubblicazione del testo in Gazzetta Ufficiale e le prime mosse delle Regioni “differenziande”.

Ricordiamo solo che la determinazione dei costi e dei fabbisogni standard (= i Livelli Essenziali di Prestazione) è determinata da una ricognizione della “spesa storica dello Stato in ogni Regione nell’ultimo triennio”: chi è “indietro” sui suoi LEP andrà alla deriva.


Quanto all’evocato Referendum abrogativo: l’elaborazione dei suoi Quesiti presenta difficoltà tecno-giuridiche: la “Legge Calderoli”, in realtà, è “solo” una Legge Quadro attuativa dell’Art.116 della Costituzione che venne introdotto nel 2001 con la riforma del Titolo V.

In breve: se è una Legge “a copertura costituzionale” o “a contenuto costituzionalmente vincolato” la Dottrina giuridica e la prassi della Consulta sanciscono chiaramente che non può essere sottoposta a referendum. Cercasi cavilli!. Vediamo.

Infine, facciamo memoria: a proposito di Referendum.

1- Il 25 e 26 giugno 2006 i cittadini della nostra Repubblica furono chiamati al voto su un cruciale referendum costituzionale: sulla Devolution (oggi: autonomie differenziate). Alle urne si recò oltre il 50% richiesto per il quorum e vinse il “no” con il 61% (solo in Lombardia e Veneto vinsero i “si”).

In effetti, l’idea di avere 20 sistemi sanitari e scolastici diversi, con un Nord ultra-finanziato rispetto al Sud, venne bocciata anche nelle grandi città del Nord: e qualcuno scoprì che la mia Torino, per esempio, è una vera Capitale culturale dei Siciliani e degli altri Terroni: orgogliosi di esserlo, malgrado tutto. E l’eventuale battaglia referendaria, non sembri strano, si deciderà al Nord: prepariamoci. La demografia peserà più che mai.

2- Il 22 ottobre 2017 nelle regioni Lombardia e Veneto, nell’ambito della loro attuale Autonomia ordinaria, si sono tenuti dei Referendum regionali consultivi sulla attivazione del procedimento previsto dall’art. 116. Referendum di indubbio successo, legittimati dalla Corte costituzionale.

SI a una REPUBBLICA FEDERALE delle AUTONOMIE ECO-SOLIDALI!

NO al DUCISMO del PREMIERATO e alla SECESSIONE dei RICCHI!

NO all’ossessione unitarista tricolorata!.

Torino, 20/6/2024.

Mario Di Mauro- Fondatore della Comunità TerraeLiberAzione.