SICILY PARK – L’ISOLA senza CIELO e senza ALI: tra CARO VOLI e “SCHIFANATE” (con vista sulla PRIVATIZZAZIONE suicida di “Fontanarossa”).
Nell’Epoca del volo aereo “a costo d’autobus”, duecentomila aerei solcano ogni giorno i cieli del Mondo.
In scienze sociologiche è adottata anche la categoria: “quelli che prendono l’aereo e quelli che non…”.
Il diritto civile al volo aereo -la vera libertà di movimento nel Mondo- è negato a mezza Umanità.
Ma atterriamo in Sicily Park: l’Isola senza Cielo e senza Ali.
Il rogo del 16 luglio che ha paralizzato l’Aeroporto di Catania e tagliato le gambe alla Vita civile siciliana (non solo turistica) ha scoperchiato una malagestio che denunciamo da 15 anni.
L’Aeroporto di Fontanarossa -attivo da 100 anni!- è un motore strategico del Sistema Sicilia: una cruciale “infrastruttura pubblica” per quanto gestita come “cosa loro” dalla “banda” CamCom che controlla la S.A.C. nelle nebbie coloniali e mercenarie di Sicily Park.
In queste nebbie, “Fontanarossa” è una “gallina dalle uova d’oro”, con vista su una scellerata privatizzazione miliardaria all’asta global, vera posta di una faida lunga 15 anni.
E’ un “sistema aeroportuale” (Catania-Comiso) -nel cuore del Mediterraneo- che “funzionerebbe anche da solo”: il Mondo ci cerca!. E gli Aeroporti sono l’unico “Ponte” siciliano intelligente: da e per il Mondo.
La Sicilia non è per niente “isolata”. La Sicilia è nel Mondo: piattaforma geostrategica sul corridoio meridiano che scorre dall’Occidente atlantico ai Mari dell’Asia.
La nostra insularità sta all’isolamento, come i polmoni stanno alla polmonite.
L’insularità siciliana è Potenza geostrategica. Che questa Potenza sia afferrata da Forze coloniali -(con o senza l’intermediazione della nostrana borghesia mercenaria: Maf e/o Antimaf – e perfino ignorata dal “popolo siciliano”)- è altro discorso.
Come da me previsto, ancora una volta (purtroppamente) i Fatti presentano il conto: anche sul “caro voli”. E confermo che si deve essere proprio Sonnambuli a credere che un gigante globale come Ryan Air faccia “cartello speculativo” con alcune piccole compagnie aeree, semmai si l’accatta, se le compra; inclusa ITA -la carcassa di quell’Alitalia, compagnia di bandiera tricolorata che ha rapinato i Siciliani per 50 anni, in regime di monopolio coloniale (ora l’hanno rifilata a Lufthansa: ne farà aviobus per Monaco).
L’Antitrust, caro Schifani, è comunque solo un totem nel Far West del “libero mercato” ed era evidente la sua impotenza quanto chiara la Realtà dell’assenza di un “cartello” e perfino dell’abuso di posizione dominante: siamo onesti, Ryan Air è un gigante, non ha alcun bisogno di “abusare”: è oggettivamente dominante, in un mercato europeo fin troppo liberalizzato.
La FLOTTA RYAN AIR vola con 569 aerei (e ne ha ordinati altri 380). Quasi tutti BOEING 737. Ma come si è potuto pensare che inserendo la microscopica Aeroitalia sulle rotte siciliane si sarebbe creata chissà quale virtuosa concorrenza?.
Schifani e l’intero circo della politica regionale credo siano perfino in buonafede, è che non ci capiscono niente!. E forse è un problema culturale: si deve avere cieca fede nel “Mercato” per credere che una vera “concorrenza” possa essere sviluppata da una neonata microscopica compagnia: nel caso, fallirebbe o verrebbe spazzata via in 3 mesi, a colpi di dumping: vi piace il Kapitalismo?.
Altro che Antitrust giustiziere e Algoritmi imbrigliati!. Altro che virtù miracolose della “mano invisibile” del Mercato!. Piuttosto, Ryan potrebbe abbandonare Sicily Park…
Il “caro voli” è l’ennesima truffa neocoloniale ai danni dei siciliani: siamo milioni gli emigrati siciliani, in gran parte con ferie e vacanze “comandate”: non serve un genio per capire come spennare le galline, cosiccome non ci serve nessun “Ponte” per emigrare, nè per tornare in vacanza. Servono semmai buone politiche nella valorizzazione dell’insularità strategica.
E l’Algoritmo che determina i prezzi dei biglietti?. Si chiama Kapitalismo, bellezze: è programmato per il Profitto: con l’aggravante del pizzo neocoloniale sul mercato siciliano.
Certo, quando è troppo è troppo… ma non si creda di imbrigliarlo imponendo -ma come?- un “rapporto massimo” tra prezzi low cost e “pacchi… natalizi” (200% o altro): le normative UE sulle liberalizzazioni ammettono ben poche deroghe: quanto alle Compagnie alzerebbero i prezzi bassi, piuttosto che abbassare quelli alti, un giochino di riprogrammazione che fregherà vincoli legali e illusioni tariffarie, con o senza Antitrust. Ci pensa l’Algoritmo, che è -sia chiaro- un “campo di battaglia” europeo: altro che “schifanate”.
E lo sconticino regionale?. Riappare come spot politico natalizio -quasi fosse beneficenza, ma con soldi pubblici. Premesso che i “biglietti” per tornare a Natale (spesso “dopo il 25”), noi espatriati siciliani, li abbiamo già comprati, anche sei mesi fa.
Questo demagogico e farraginoso sconticino regionale, mediatizzato da Schifani in inedita versione populista, è limitato solo a voli da e per Roma-Milano-Bergamo: ed esclude, in Realtà, milioni di Siciliani emigrati -figli e nipotini inclusi: da Torino a…Berlino (almeno mezzo milione solo in Germania, di cui metà iscritti all’AIRE!).
Questo spot populista -malconcepito e limitato a pochi (vedrete)- non risolverà nulla.
Sorvoliamo sulla procedura cervellotica e sui documenti richiesti per accedere allo sconto: c’è perfino un ISEE da terzomondo che esclude qualunque Lavoratore regolare e non solo. Sconoscono la Realtà dell’Altra Sicilia!. Servirebbe piuttosto una normale “Sicily Card” che definisca e riconosca i Diritti dell’Altra Sicilia (ne riparliamo).
Lo sconticino volante è finanziato coi pochi milioncini “riparazionisti” elargiti da “Roma” a seguito del riconoscimento costituzionale di una inesistente “insularità” periferica e handicappata, che viene agitata come una vittoria dai Sonnambuli di Sicily Park: peraltro solo una manciata di milioncini -gocce nel mare di un Bilancio regionale di 15-20 miliardi- ma che sarebbero però sufficienti -aggirando le trappole della Dittatura liberista-a supportare e far decollare una Compagnia aerea siciliana no-profit o quantomeno una rete di “rotte di servizio pubblico”, ponendo le basi per una soluzione strutturale alla tragicommedia del caro-voli (anche facendo leva sulla proprietà pubblica degli Aeroporti nella concessione degli slot alle Compagnie…altro che privatizzazioni all’asta global!). Ne riparliamo, ma…con chi?.
L’Isola del Tesoro, la cui insularità strategica è un bankomat miliardario dello Spettacolo coloniale, è “la regione più povera d’Europa”, una colonia compassionevole dell’INPS, una “riserva indiana” il cui metabolismo sociale è devastato dalla secolare C.E.M- Coercive Engineered Migration, strumento sistemico di controllo sociale neocoloniale.
E il popolo siciliano?. Siamo seri: in quanto “soggetto di storia”, consapevole e attivo, il “popolo siciliano” semplicemente non esiste. Dalla Sicilia se ne sono andati tutti, in particolare quelli che vi sono rimasti: i Sonnambuli di Sicily Park.
Nella tragicommedia di Sicily Park ci mancava solo il governattore Schifani in versione masaniello sicilianista. Per essere creduti si deve essere credibili, diceva Rosario Livatino: anche come governattori.
Torino, novembre 2023. Mario DI Mauro- fondatore della Comunità TerraeLiberAzione