Sicily Park nelle Nebbie del Secolo XXI
L’Umanità ha costruito -negli ultimi millenni- strumenti e idee sufficienti alla fondazione di un Mondo Nuovo, che solo i ciechi non vedono. Ma sono troppi. Una Gemeinwesen 4.0, una Civiltà Umana che si prenda Cura di questo piccolo pianetino: sarebbe ora. Un sogno?. Si, ma l’alternativa è un incubo. Basta essere svegli per capirlo.
La Menzogna della “Pace” sta preparando il suo conto secolare: una terrificante Guerra Mondiale che è già cominciata in modalità “weaponizzazione”: guerre monetarie e commerciali, energetiche e industriali, ideologiche e militari. Una Guerra che nessuno vuole e tutti preparano: come i Sonnambuli del 1914!.
La domanda attuale è: l’ultima “globalizzazione” (WTO) è fallita?. Vivremo in “Due Mondi”?. Vedremo. E’ certo invece che il Mondo unipolare perseguito dal Regime di Washington sta fallendo, nel sangue e nell’ipocrisia: nelle nebbie di questa nuova Guerra dei Trent’anni.
Faglie secolari –col ritorno della Cina nella Storia- si sono rimesse in movimento e la “collisione catastrofica” è il tema cruciale di questo Secolo XXI.
Nelle Nebbie della Guerra, la Realtà è Capovolta. Chi sta aggredendo Chi?. Da un trentennio -sulle macerie dell’implosione dell’URSS e del suo poliziesco “capitalismo di stato spacciato per Socialismo”- è il Regime di Washington ad “aggredire e provocare”: per guadagnare Tempo sul suo Declino storico.
La Guerra dei Trent’anni scatenata dal Regime di Washington ha risvegliato quella Rus’ “messianica” che nel solo Novecento –con la sua dinamica- ha determinato il corso della Storia per ben tre volte: 1917 -1945- 1991. (…)
Le secolari Serre del Kapitale hanno determinato l’Epoca dell’Imperialismo: un’Epoca della Storia Umana, molto recente e destinata ad esaurirsi: con la distruzione del Pianeta o in un salto quantico della ri-evoluzione umana.
L’Imperialismo non è uno Stato, né una “coalizione di stati”, né una Spectre di bankieri e tycoons.
L’Imperialismo è un Tempo della Storia, un Tempo di sradicamento, scandito da cicli di accumulazione, concentrazione ed espansione di tipo neocoloniale più o meno sofisticati e pervasivi, e da un regolatore fisiologico: la Guerra, motore della Storia, distruzione del Tempo stesso incorporato nella forma-merce e nella forma-uomo: “prodotti in sovrannumero”, nati obsolescenti, ridotti a scarti di Tempo.
E per l’Imperialismo la guerra non è un problema, è una soluzione. La Guerra Totale: una terrificante Guerra Mondiale che è già cominciata in modalità “weaponizzazione”: guerre monetarie e commerciali, energetiche e industriali, ideologiche e…militari.
Non perdersi nelle nebbie, nelle paludi, nei campi minati dello Spettacolo che l’Epoca propone, è una necessità vitale per chi non ritiene quello attuale il “migliore dei mondi possibili”.
Nell’Equazione del Secolo XXI, la Salvezza della Madre Terra sarà determinata dalla soluzione che verrà data all’incognita “K”, Kapitalismus. E questa Salvezza non passa da illusori e reazionari nazionalismi: armati di Stato o aspiranti ad avere un “proprio” staterello. Né passa dalla costruzione di nuove “Cortine di Ferro”. Questo Tempo è scaduto.
E Noi Siciliani?. Siamo prigionieri di una geopolitica novecentesca: in Sicily Park –più che altrove- la seconda Guerra Mondiale non è mai finita.
Eppure, malgrado tutto, per “decollare” (e non emigrare) cosa ci manca?. Abbiamo tutto, il resto ci manca!. Il Sintimentu ci manca, sicula ed antica concrezione di Cuore e Cervello. Ci manca una moderna Identità post convenzionale (Habermas) consapevole di una geostoria millenaria, di cui non siamo solo gli eredi, ma l’eredità stessa: nella nostra biodiversità, il demos siciliano è un unicum incompreso a noi stessi. Sia chiaro: non siamo migliori di altri, ma certo non peggiori!.
Nel Romanzo coloniale della Sicilia italienata, il Siciliano “discende dagli antichi romani”: glielo spiegarono in culla quando alla minna materna, fosse pure analfabeta, si sostituì il biberon tricolorato; glielo fecero scrivere insieme alle aste nella scuola risorgimentata; lo ascoltò alla radio canticchiando faccettanera, ma poi lo disse anche la televisione, dunque certovero ha da essere.
Certovero il sicilianoide risorgimentato “discende dagli antichi romani” (sebbene sia verocerto il contrario!), ma resta comunque Figlio di NN, risultato bastardo di 13 dominazioni (inclusa quella delle selvagge Tribù del Barocco e ora hanno aggiunto il “Popolo dei Borboni”!).
La nostra è la prima civiltà di fantasmi in tutta la Storia dell’Umanità, fin dal tempo dei dinosauri?. Siculi, Sikani, Sikeliani, Siqillyani, Sicilienses, Siciliani…MAI ESISTITI!.
Dobbiamo liberarci dall’ossessione tricolorata imposta a reti unificate e “non discendiamo dagli antichi romani” (Gramsci docet); ma vanno rottamate anche le banalità e insidie reazionarie di un certo “sicilianismo” vittimistico, una scoria della storia, una ideologia di riserva per avventurismi e riciclaggi di ogni tipo: alla larga!.
L’Isola contesa nelle Tempeste del Secolo XXI è Terra di saccheggio coloniale, ma solo grazie all’intermediazione parassitaria di una “borghesia mercenaria incapace di conquiste spettacolari” (Fanon), ma capace di vendersi all’asta global perfino i nostri Aeroporti!. Welcome in Sicily Park!. Benvenuti nell’Isola de-collata: senza Cielo, senza Ali. E senza Testa. Vaste programme!.
Mario Di Mauro – fondatore della Comunità TerraeLiberAzione