Dal Report di TerraeLiberAzione 2016

IL NEMICO E’ A CASA NOSTRA!

Dal ROMANZO COLONIALE della SICILIA italienata:

TRAFFICO di INFLUENZE e CONTRABBANDO MILIARDARIO- nell’ISOLA dei vel-ENI

Primavera 2016. Nel romanzo criminale della Sicilia italienata, con Mercenari e Contrabbandieri, in un gran Traffico di Influenze, un nuovo capitolo inscena l’Ammiraglio e la Ministra…Utili idioti o complici di un “Genio”?. Non ne usciranno comunque bene, ma nell’Isola senza Memoria tutto sarà presto ingoiato nel vortice invisibile dell’autismo di massa.

La storia è però interessante e va registrata, in attesa di vederla sparire nelle nebbie coloniali del porto di Augusta, la Tortuga della Sicilia italienata, al tempo di Gianluca Gemelli: figlioccio di Ivan Lo Bello; “padre del figlio” dell’ex Ministra Guidi, nipote adottivo del Capo di Stato Maggiore della Marina Militare…Amen.

Nel secolare ROMANZO COLONIALE della SICILIA italienata non mancano certo furbetti geniali e perfino simpaticoni. Ma non tutti volgari come Gianluca Gemelli, 42 anni, nato e cresciuto ad Augusta. Suo papà è un militare di carriera nella locale base della Marina. Che ci sia un mondo, anzi “il Mondo”, oltre la dimensione paesanazza di Augusta, lo respira nell’aria –magari inquinata- fin dalla culla. All’ombra di Lo Bello -nelle nebbie dell’Antimaf coloniale- si ritrova ai vertici di Confindustria-Giovani, dove conosce e si lega affettivamente all’ex ministra Guidi: in sé sarebbe anche una bella storia.

Gemelli comincia l’avventura con una sua impresa di servizi: giardinaggio e autonoleggio. Fiori e automotori per l’Indotto dei vel-ENI. Ben presto da vita anche a una società di management per la realizzazione di impianti industriali: la cosa si fa seria. Con la sua ITS, trafficando influenze altolocate, lo ritroviamo “globalizzato” dall’off shore in Nigeria al progetto Tempa Rossa in Basilicata della francese Total: e qui scoppia la mina. Un’inchiesta giudiziaria scoperchia a orologeria il “traffico di influenze” e travolge baracca e burattini. La ministra Guidi –la sua compagna- si dimette. Sullo sfondo lo scontro tra frazioni -tutte trivellatrici!- dello stesso PD che impugnano -nella forma del voto: dall’astensione anti-quorum dei renziani al NO a favore delle trivellazioni dei dalemiani- il Referendum sulle Trivelle del 17 aprile per regolare i loro conti…ma questa è dietrologia.

Il dinamico imprenditore non è molto noto: non è Montante, né il capo del Partito dell’Ordine dell’Antimaf coloniale, Ivan Lo Bello (guru biscottaio delle CamCom italiane e vice-presidente di Confindustria); magari sarà un habitué al club dell’Hotel Bernini, a due passi dal Quirinale (lo conosciamo, ottimo l’aperitivo!). Lì si sono decise le recenti sorti mercenarie della nostra sicilietta, inclusa l’elezione dell’uomo dei vel-ENI a governatore della Regione: Saro Crocetta da Gela…Ma, ci dicono, il Gemelli non pare così sconosciuto a…Pointe-Noire, la grande città portuale della Repubblica del Congo: terminal per petroliere e cruciale polo di raffinazione dell’imperialismo europeo in FranzAfrique, sulla costa atlantica (Elf-Aquitaine). Laggiù, per la cronaca, Vincent Bollorè –il big sponsor di Renzi nel Regime francese, nonché Signore delle Acque siciliane e mente della Banda Larga- conta assai più dei governi fantoccio che Parigi vi insedia a colpi di tele-commandos!. Aiutiamoli a casa loro.

Quanto alla “autonomia della politica” dal “mondo degli affari” ci basta ricordare che Enrico Mattei si vantava spesso “di aver violato per ottomila volte leggi, decreti, ordinanze, perchè l’Agip potesse svolgere i propri lavori senza rispetto per i suoli e per i centri abitati”. Lui i “partiti” li usava già “arrivati”, come i taxi: sali, ti fai portare, paghi e scendi.

Il Traffico. Di influenze. In SiciliAfrica. Nello “spettacolo coloniale più bello del mondo”. Gemelli è apparso per un attimo, ma è già dimenticato. Lui che –diretto a cena da Anna Finocchiaro- festeggiava a champagne: “e le bottiglie vuote?….le ficchiamo nel culo della gente!. Ciaone!”. Troppo volgare.

Show must go one…l’augustano più celebre del millennio resta Fiorello: sintesi talentuosa del siciliano italienato complice morale dell’Olocausto dei vel-ENI. L’altra faccia dei vari Gemelli. Mai volgare però.

Del Teatro tragico della Sicilia italienata, Augusta è una porta sul Mondo: un hot spot del Traffico di influenze e monnezza micidiale: ci mancava il polverino dell’ILVA di Taranto (collegio elettorale di Anna Finocchiaro, i casi della vita!). Il “miracolo petrolifero” della SiciliAfrica Orientale ha prodotto un Terramare avvelenato e un immane Olocausto in cui solo un prete operaio, isolato da tutti, sta tenendo il conto delle vittime: don Palmiro Prisutto di Augusta, in solitaria missione per conto del Dio delle Periferie. E’ un mio burbero amico da una trentina di anni. Un prete normale, il problema sono gli altri: dai vescovi ai confratelli tradizionalisti, magari orfani di padri svuotati dal cancro come i pesci nel mare color del mercurio ch’odora di morte.

Tutto accade ai margini di immani Traffici industriali, commerciali e militari. Le cui forze mentali trafficano influenze su ben altra scala e ben più vasti scenari. La Sicilia italienata è una piattaforma coloniale, strategica e decisiva, di questi traffici globali. Il suo hot spot augustano da il meglio di sé coi suoi Gemelli e Fiorelli. E qualcuno vi protesta per quattro tende di profughi, che la “cittadinanza” non aveva neanche notato.

Ma le partite vere sono altre: dalla contesa sulla sede dell’Autorità portuale contro Catania (roba da matti!), alla CamCom mummificata (CT-SR-RG) sullo sfondo della faida per il controllo della SAC-Aeroporto di Catania Fontanarossa (+Comiso), prima in vista della sua quotazione in Borsa (poi di una Gara all’Asta globale). Le quote SAC –sul mercato mondiale- costano poco, una manciata di fave sufficiente a garantire il fondo pensioni delle CamCom squattrinate di una “borghesia mercenaria incapace di conquiste spettacolari” (Fanon).

Questa cumarca di squattrinati che controlla la S.A.C.-Fontanarossa agisce convulsa sotto scacco da Bruxelles e dall’ENAC, nella demenza della Regione italienata, per un normale adeguamento dell’Aeroporto di Fontanarossa; da un decennio si scannano tra di loro come magnacci per prostituire l’Isola senza Cielo e senza TerraMare, senza sovranità alcuna su null’altro che la sua miserabile palude mercenaria, con le sue faide Maf-Antimaf e i suoi traffici di influenze, al tempo del volo aereo a costo d’autobus e del MUOS di Niscemi, sotto un cielo popolato di droni e di santi che non funzionano.

Nell’epoca del VOLO AEREO > lo SPAZIO AEREO è un campo di battaglia. E’ territorio strategicamente conteso. E come ogni altro SPAZIO siciliano (terrestre o marino) anche lo SPAZIO AEREO è un territorio a multiforme dominio neocoloniale: civile e turistico, commerciale e militare. Nelle BATTAGLIE dell’ARIA sull’ISOLA CONTESA non c’è spazio per mercenari squattrinati: truffaldini o integerrimi che siano.

Il MERCATO MONDIALE nell’EPOCA del VOLO AEREO è determinato da STRATEGIE POLITICHE SOFISTICATE sulle quali interi STATI investono con lungimiranza: gli Emiratini del Golfo, con un aeroporto e una compagnia aerea, in appena trentanni, vi hanno costruito dal nulla una moderna NAZIONE!.

La “Banda Lo Bello” era carina, suonava swing e pasteggiava a champagne. Ha pure cunzatu e scunzatu la “politica regionale”, col suo Partito dell’Ordine Antimaf. –Dunque non può essere liquidata come un qualsiasi “quartierino di furbetti”. E’ stata una maschera di successo, per un ventennio, della borghesia mercenaria della Sicilia italienata. E’ il NEMICO di CLASSE a casa nostra, altro che “cricca”!. Ha scritto una pagina di storia che stiamo scrivendo. A prescindere, questi “industriali immaginari” sono camerieri anche all’Hotel Bernini!.

GLI “SCANDALI” PASSANO – I “TRAFFICANTI DI INFLUENZE” RESTANO!.

@2016. TERRAELIBERAZIONE.