COLONIA VIRUS – Il “focolaio” catanese è a Sigonella City, la capitale della Sicily peggio di Portorico, la “Region 1” di Washington, l’ Hub of the Med?. Qualcuno può smentirci?. Ne saremmo felici.
1-Da milioni di anni i virus camminano silenziosi e mutanti: si fanno beffa di frontiere e confini. A modo loro hanno una intelligenza dalla quale dovremmo imparare qualcosa: giocando d’anticipo, creando Organismi di Risposta Globali e Piani Locali di rapida applicazione. E’ evidente che l’Umanità è impreparata e le guerre in corso, monetarie e commerciali, “climatiche” ed energetiche,…non hanno risparmiato certo la pandemia Covid 19. Altro che recinti feudal-statali… in questo pianetino “siamo onde dello stesso mare, foglie dello stesso albero, fiori dello stesso giardino”. –(Seneca).
2-Certo va notato che la Pandemia non è causata dalla Povertà, ma dalla Ricchezza, dalla sua “velocità” che ha svuotato lo Spazio (campagne) e bruciato il Tempo (megalopoli). Wuhan non è una bidonville del Terzomondo abitata da pipistrelli; Wuhan è la Detroit del Secolo XXI, la capitale mondiale dell’auto elettrica pseudo-ecologica!. “Stiamo correndo troppo e male”, e lo si dichiarava con autorevolezza, a chiare lettere e quasi due mesi fa, sul “CHINA DAILY”, il principale quotidiano cinese che leggiamo ogni mattina da anni!. Chiaro?. E basterebbe sovrapporre le geo-mappe del PIL, dell’Inquinamento e del Virus: la coincidenza è impressionante, anche in Italia. Virus del Capitale. Solo gli scioperi spontanei della classe operaia hanno frenato la Follia del Capitale…Ma il fatto non fa notizia, un lampo e via.
L’emergenza virale, che è anche uno “stress test”, prima o poi, la dimenticheremo?. Ma niente sarà più uguale: continueremo pure a illuderci di poter dominare la Madre Terra…per sfruttarla meglio: Iddha si “vendicherà”. Quando impareremo a Rispettarla e Abitarla nella Cura, questa Madre Terra?. Quanto al Covid19 sarà tra noi per molti anni ancora…come “la Peste” di Camus… E la Terra sulla quale viviamo è una sola: non ne abbiamo un’altra.
3- Quanto all’attuale UE ne va dichiarata la “morte cerebrale”. Con o senza Test.
4- Quanto alla “isolitudine” e alla “scarsa industrializzazione” della Sicilia che ci metterebbe al sicuro dal contagio…vabbè: ci viene da ridere!. Chi sostiene questa tesi confonde la Realtà siciliana con la lettura dei soliti libri invecchiati (cioè quasi tutti!). Non c’è nessuna “letteratura siciliana”, a parte pochi capolavori: l’Horcynus Orca di D’Arrigo è attuale, sullo Stretto Necessario!.
La Sicilia Orientale è più “industrializzata” perfino della mitica Ruhr tedesca, sebbene in forme a prevalenza di tipo neocoloniale: la petrolchimica colonialista ha mietuto e miete in Sicilia più vittime di questo spettacolare Covid19. Un Olocausto “petrolchimico”, una Strage silenziosa ancora in corso. Decine di migliaia di vite spezzate!. Altro che influenza coronavirus!.
5- Quanto alla Sanità siciliana: ci costa mezzo bilancio regionale annuale: otto &+ miliardi di media su ciclo lungo…all’anno, tutti pagati dai Siciliani (in un “vietnam contabile”!). Ce n’è anche troppi di soldi, volendo spenderli meglio… E non ci mancano “strutture”: ci mancano strumenti ma anche prodotti biomedicali di base, che l’industria siciliana (catanese, u sapemu) può produrre rapidamente: altro che gare d’appalto internazionali e mascherine di carnevale: vergogna!. Mancano cose semplici, altro che Esercito tricolorato, come se non avessimo i Vigili Urbani e Altro, senza evocare l’art.31 dello Statuto-Zombi: troppo tardi. Hanno sbagliato di tutto e di più. Il Tempo c’era per “limitare i danni” e, in fondo, la geostoria, paradossalmente, ci sta dando una mano: speriamo solo che non ci mandino i soldatini dalla Lombardia!.
6- E’ l’incompresa “aggravante” della dipendenza coloniale che ci sovraespone oltre ogni limite: chi delira di “blocchi totali” non ha capito che questa COLONIA VIRUS siciliana morirebbe di FAME in poche settimane. Non produciamo manco il 10% di quello che ci serve. E questo è il vero problema, a prescindere dalla Tragedia mondiale in corso.
7- Quanto alla nostra cara Nazione Siciliana, che riconosciamo in pochi, essa non è “periferia”, semmai è ridotta a miserabile e instupidita banlieue neocoloniale dell’imperialismo multipolare: italiano, europeo, americano…ed è “governata” da…nessuno. La Sicilia non è “governata”: vedo solo pagliacciate sullo Stretto Necessario (definizione mia – 1998), contro lavoratori ed emigrati siciliani che hanno Diritto a “entrare” (e sono ben “tamponati”, a differenza di quasi tutti gli altri!).
Quanto all’insularità siciliana, è una risorsa strategica, non è un handicap. E’ solo un dato oggettivo, geografico: chi afferra il sea power della nostra insularità strategica “controlla” – dalla Sicilia- il “quarto cruciale” del Pianeta!. I colonizzati della sicilietta italienata sono ostaggi di un Grande Gioco. Oggi –su questioni strategiche- nessun siciliano conta nulla in Sicilia.
8- Ma c’è di peggio: l’autolesionismo. Se –per esempio- un Aeroporto cruciale, come Catania-Fontanarossa, al centro del mondo mediterraneo, decolla…cosa fanno i “mercenari nostrani”?. Se lo vendono, manco fosse cosa loro!. Se già oggi non riusciamo a fare “tamponi” in una emergenza virale, voglio vedere domani, quando “Fontanarossa” sarà solo un asset miliardario in mano di chi non si sa chi!. I virus, come la Peste del Trecento, che entrò in Europa da Messina, passeranno… la miseria politica che figlia politica della miseria non passerà senza una Ri-Evoluzione.
9- E’ emerso lo “Stato-Comunità”, la nostra vera Forza!. Rendiamo Onore all’Esercito di medici e infermieri, di lavoratrici e lavoratori dei servizi essenziali, che stanno veramente in prima linea, e sorvoliamo con pietà sullo Spettacolo caotico inscenato da un Sistema –non solo siciliano- che fa acqua da tutte le parti.
Rendiamo Onore aI Buon Senso popolare che si sta dimostrando più dignitoso del previsto, e non è solo Paura: è Responsabilità. Prendiamo appunti. E poi vediamo chi ha ragione. So bene di rendermi “impopolare”, ma dalla “Cima dell’Etna” si vedono molte cose e alcune è bene dirle.
10- In quest’Isola del Tesoro ridotta a Isola di Poveri ed Emigranti…l’unica vera Cura è l’Indipendenza del Popolo Siciliano!. INDIPENDENZA vuol dire che possiamo decidere come stare nel Mondo. Oggi siamo una COLONIA. Il NULLA. OSTAGGI a kmzero, anche grazie a una buro-borghesia siciliana mercenaria e imbecille, che mette all’asta global perfino i nostri Aeroporti. INDIPENDENZA è COSCIENZA e RESPONSABILITA’. INDIPENDENZA è essere internazionalisti e solidali perchè ce lo potremmo permettere. INDIPENDENZA è la CURA che salverà questa SICILIA da tutti i COLONIA VIRUS. –
Intanto… pensiamo a Salvare Tutti!. -E’ urgente attivare un grande BANCO ALIMENTARE –in ogni forma possibile, e sarebbe stata preziosa anche la LAPA ECONOMY che viene invece perseguitata…- E’ urgente emettere una MONETA SOCIALE d’EMERGENZA: e in Sicilia, lo sostengo da un quarantennio, è possibile perfino sul piano tecno-giuridico: ma non ci ascolta nessuno?.
Intanto… –nell’Emergenza- sosteniamo la Comunità di Sant’Egidio: nessuno va lasciato solo!. E sia chiaro: ai “poveri alla fame” che si ribellano nessuno gli attacchi etichette “mafiose”: ora basta!. Quanto alla “Mafia”, quella vera, semmai, distribuisce “pacchi spesa”: e, a modo suo, lo sa fare bene.
COVID 19. il “focolaio” catanese è a Sigonella City, la capitale della Sicily peggio di Portorico, la “Region 1” di Washington, l’ Hub of the Med?. Qualcuno può smentirci?. Ne saremmo felici.
BUONA FORTUNA!.
*** NOTE ***
8 aprile 2020
Mentre il commediante “sindaco-doganiere” di Messina inscena la sua centesima pagliacciata… c’è chi Lavora per Aiutare i messinesi in difficoltà. La Comunità di Sant’Egidio, anche a Messina, sta facendo miracoli.
Intanto è stata chiusa – giustamente- l’autostrada Messina-Palermo (giustamente: viadotti pericolanti).
La Sicilia italienata -una “Colonia-Virus”- casca a pezzi, ma il danno peggiore è “mentale”. In troppi mancu u capiscinu!
6 aprile 2020 – [Mascherine e Burocrazia]
Lo urliamo da due mesi!. L’industria catanese biomedicale può produrre i “dispositivi di protezione individuale”: le mascherine vere, per esempio. Solo ora arriva il “via libera” da…Roma!.
Per esempio la PARMON –di Belpasso (Ct): produce pannolini per bambini, gode di ottima salute, ha riconvertito il ciclo “a mascherine”, ma ha dovuto attendere quasi un mese per avere le necessarie “certificazioni”: da Milano e Roma!. Il d.g. della Parmon, Antonio Fronterè: “siamo stati a lungo bloccati da una burocrazia folle!”. E, aggiungiamo, una burocrazia colonialista e demenziale. I conti li faremo: ora avanti tutta!.
Le “mascherine” le avremmo avute –per tutti- molto prima: ci mancava solo il bollino coloniale di “dispositivo medico CEE 93/42 CLASSE 1”.
5 aprile 2020 – [La nostra Cina]
Coronavirus- dalla CINA è oggi atterrato all’aeroporto di Palermo un primo carico con 40 tonnellate di dispositivi di protezione: dal governo regionale – muovendo l’ISMETT- stavolta ci hanno azzeccato, e forse anche dato ascolto: mentre ancora impazzava la demenziale campagna razzista anticinese, e lo ricordiamo a tutti, quasi solo la Comunità Siciliana “TerraeLiberAzione” ha avuto la lucidità di dire che l’aiuto concreto ci poteva arrivare dalla Cina. Attivan…dosi subito.
Intanto, in queste lunghe settimane di pandemia globale, abbiamo stabilito anche nuove amicizie: ricordiamo quella con l’Associazione dei Giovani Cinesi in Sicilia. Quando questa Tragedia finirà faremo una festa insieme. E non ci serve nessun Esercito di soldatini, in Sicilia. L’Esercito che ci serve ce l’abbiamo: rendiamo Onore all’Esercito di medici e infermieri, di lavoratrici e lavoratori dei servizi essenziali, che stanno veramente in prima linea, e sorvoliamo con pietà sullo Spettacolo caotico inscenato da un Sistema –non solo siciliano- che fa acqua da tutte le parti. Rendiamo Onore aI Buon Senso popolare che si sta dimostrando più dignitoso del previsto, e non è solo Paura: è Responsabilità. Prendiamo appunti.
LA SICILIA 3 APRILE 2020
2 aprile 2020 – [Le Ragioni del Virus]
La maggior parte delle malattie umane deriva da un’interazione fra altri animali e la specie umana: malattie “zoonotiche”, che partono dall’animale e arrivano all’uomo attraverso un “salto di specie”: spillover. I Virus –come i Batteri- sono nati prima di noi e ci saranno probabilmente anche dopo. Dunque è inutile pensare di “eliminarli”, peraltro –nel Tempo e nella Funzione- non sono tutti nocivi. Senza virus e batteri l’Umanità non sarebbe quello che è, forse neanche esisterebbe!. Noi siamo parte della Natura, viviamo in un permanente ricambio organico… che abbiamo devastato sacrificando interi ecosistemi ed una immensa “eredità” di biodiversità. Tutto sacrificato sugli altari diabolici del Dio Profitto. Il Covid19 è un Virus del Capitale. Comunque…in questa Tragedia spettacolare e globale, basterebbe dire che un solo caccia militare F35 “costa quanto 7113 ventilatori polmonari”!.
1 aprile 2020 – [REGIONE SICILIANA “autonomamente suicidata”]
Il ColonNello Musumeci e il suo fido di Razza hanno proibito – unici al Mondo!- le passeggiate dei genitori coi bambini: a prendere dieci minuti di Sole, in tutta sicurezza!.
DECISIONE ANTI-SCIENTIFICA e pseudo-securitaria. Puntu.
Cosa hanno fatto fino ad ora -a parte u pruvulazzu mediatico- lo sappiamo. E lo diciamo e lo diremo.
Saluti da…”Stoccolma”!….
30 marzo 2020
AL MOMENTO…
NON C’E’ NESSUN VACCINO.
NON C’E’ NESSUNA CURA RISOLUTIVA.
C’E’ QUASI SOLO L’AUTODIFESA DI SPECIE, L’IMMUNIZZAZIONE DI GREGGE.E IN SICILIA MANCANO PERFINO I REAGENTI PER I “TAMPONI”, in una Regione a Sanità Autonoma che ci costa – a Noi Siciliani, di sola Sanità- almeno 8 MILIARDI ALL’ANNO (in un “vietnam contabile”!).
E le scelte e le gare d’appalto del SSR non ci convincono tutte.
Mario Di Mauro – portavoce della Comunità TerraeLiberAzione.
*** DOCUMENTI ***
31 marzo 2020
La lettera integrale di tredici medici dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo pubblicata sul ‘New England Journal of Medicine Catalyst Innovations in Care Delivery’
“…Il coronavirus è l’Ebola dei ricchi e richiede uno sforzo coordinato e transnazionale. Non è particolarmente letale, ma è molto contagioso. Più la società è medicalizzata e centralizzata, più si diffonde il virus.”
“Il nostro ospedale è contaminato. I pazienti più anziani non vengono rianimati e muoiono soli senza cure palliative”
“Lavoriamo all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, una struttura all’avanguardia con 48 posti di terapia intensiva. Nonostante Bergamo sia una città relativamente piccola, è l’epicentro dell’epidemia con 4305 casi, più di Milano e di qualsiasi altro comune nel paese.
Il nostro ospedale è altamente contaminato e siamo già oltre il punto del collasso: 300 letti su 900 sono occupati da malati di Covid-19. Più del 70% dei posti in terapia intensiva sono riservati ai malati gravi di Covid-19 che abbiano una ragionevole speranza di sopravvivere.
La situazione è così grave che siamo costretti a operare ben al di sotto dei nostri standard di cura. I tempi di attesa per un posto in terapia intensiva durano ore. I pazienti più anziani non vengono rianimati e muoiono in solitudine senza neanche il conforto di appropriate cure palliative. Le famiglie non possono avere alcun contatto coi malati terminali e sono avvisate del decesso dei loro cari per telefono, da medici benintenzionati ma esausti ed emotivamente distrutti.
Nelle zone circostanti la situazione è anche peggiore. Gli ospedali sono sovraffollati e prossimi al collasso, e mancano le medicazioni, i ventilatori meccanici, l’ossigeno e le mascherine e le tute protettive per il personale sanitario. I pazienti giacciono su materassi appoggiati sul pavimento.
Il sistema sanitario fatica a fornire i servizi essenziali come l’ostetricia, mentre i cimiteri sono saturi e crea un ulteriore problema di salute pubblica.
Il personale sanitario è abbandonato a se stesso mentre tenta di mantenere gli ospedali in funzione . Fuori dagli ospedali, le comunità sono parimenti abbandonate, i programmi di vaccinazione sono sospesi e la situazione nelle prigioni sta diventando esplosiva a causa della mancanza di qualsiasi distanziamento sociale.
Siamo in quarantena dal 10 marzo. Purtroppo il resto del mondo sembra non essersi accorto che a Bergamo l’epidemia è fuori controllo.
I sistemi sanitari occidentali sono stati costruiti intorno al concetto di patient-centered care (un approccio per cui le decisioni cliniche sono guidate dai bisogni, dalle preferenze e dai valori del paziente). Ma un’epidemia richiede un cambio di prospettiva verso un approccio community-centered care. Stiamo dolorosamente imparando che c’è bisogno di esperti di salute pubblica ed epidemie. A livello nazionale, regionale e di ogni singolo ospedale ancora non ci si è resi conto della necessità di coinvolgere nei processi decisionali chi abbia le competenze appropriate per contenere i comportamenti epidemiologicamente pericolosi.
Per esempio, stiamo imparando che gli ospedali possono essere i principali veicoli di trasmissione del Covid-19, poiché si riempiono rapidamente di malati infetti che contagiano i pazienti non infetti. Lo stesso sistema sanitario regionale contribuisce alla diffusione del contagio, poiché le ambulanze e il personale sanitario diventano rapidamente dei vettori. I sanitari sono portatori asintomatici della malattia o ammalati senza alcuna sorveglianza.
Alcuni rischiano di morire, compresi i più giovani, aumentando ulteriormente le difficoltà e lo stress di quelli in prima linea.
Questo disastro poteva essere evitato soltanto con un massiccio spiegamento di servizi alla comunità, sul territorio. Per affrontare la pandemia servono soluzioni per l’intera popolazione, non solo per gli ospedali.
Cure a domicilio e cliniche mobili evitano spostamenti non necessari e allentano la pressione sugli ospedali. Ossigenoterapia precoce, ossimetri da polso, e approvvigionamenti adeguati possono essere forniti a domicilio ai pazienti con sintomi leggeri o in convalescenza. Bisogna creare un sistema di sorveglianza capillare che garantisca l’adeguato isolamento dei pazienti facendo affidamento sugli strumenti della telemedicina.
Un tale approccio limiterebbe l’ospedalizzazione a un gruppo mirato di malati gravi, diminuendo così il contagio, proteggendo i pazienti e il personale sanitario e minimizzando il consumo di equipaggiamenti protettivi.
Negli ospedali si deve dare priorità alla protezione del personale medico . Non si possono fare compromessi sui protocolli; l’equipaggiamento deve essere disponibile. Le misure per prevenire il contagio devono essere implementate massicciamente, in tutti i luoghi compresi i veicoli. Abbiamo bisogno di strutture ospedaliere interamente dedicate al Covid-19 e separate dalle aree non contagiate.
Questa epidemia non è un fenomeno che riguarda soltanto la terapia intensiva, è una crisi umanitaria e di salute pubblica. Richiede l’intervento di scienziati sociali, epidemiologi, esperti di logistica, psicologi e assistenti sociali. Abbiamo urgente bisogno di agenzie umanitarie che operino a livello locale.
L’OMS ha lanciato l’allarme sugli allarmanti livelli di inazione (dei paesi occidentali, ndt). Sono necessarie misure coraggiose per rallentare l’infezione. Il lockdown è fondamentale: in Cina il distanziamento sociale ha ridotto la trasmissione del contagio di circa il 60%. Ma non appena le misure restrittive saranno rilassate per evitare di fermare l’economia, il contagio ricomincerà a diffondersi.
Abbiamo bisogno di un piano di lungo periodo per contrastare la pandemia.
Il coronavirus è l’Ebola dei ricchi e richiede uno sforzo coordinato e transnazionale. Non è particolarmente letale, ma è molto contagioso. Più la società è medicalizzata e centralizzata, più si diffonde il virus.
La catastrofe che sta travolgendo la ricca Lombardia potrebbe verificarsi ovunque.”